AIA, AIA, AIA!!
E così il 13 agosto lo stimatissimo Dipartimento Territorio della Regione Lazio, ha rilascato l'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per l'inceneritore di Albano.
Un atto che, nelle intenzioni dei responsabili del procedimento amministrativo relativo all'impianto di Albano (ma solo in quelle), dovrebbe mettere fine al contenzioso che da oltre due anni vede schierati da un lato i potentati politico/economici che sul business della monnezza contano di realizzare profitti stratosferici pescando direttamente nelle tasche delle cittadine e dei cittadini (TIA, TARSU, CIP6, Certificati "Verdi" ecc...), e dall'altro movimenti, associazioni, cittadini e Sinistra e Libertà del territorio.
La sequela agghiacciante di atti illegittimi, criptati, revocati, sospesi, stravolti, la negazione puntuale del confronto pubblico con la popolazione residente, lo spregio sistematico del diritto delle castellane e dei castellani ad una vita sana, pulita, ordinata, ad un governo della questione rifiuti improntato al massimo dell'efficienza, dell'ecologicità e del risparmio di soldi e materie è sotto gli occhi di tutte e tutti noi.
Ed in maniera anche più odiosa, se consideriamo che su altri fronti, nei quali evidentemente gli appetiti dei privati e dei lobbisti sono minori o assenti, il giudizio sostanzialmente positivo sulla qualità del governo regionale va, almeno a mio avviso, riconosciuto.
Ci troviamo, in effetti, di fronte ad una caso da manuale di vera e propria schizofrenia politica: ai provvedimenti sul reddito di cittadinanza, all'apertura di nuove aree protette, al piano di risanameto idrogeologico dei territori e delle coste si accostano, come un'unghiata su una lavagna, gli scandali della Turbogas di Aprilia, della Centrale a Carbone di Civitavecchia e dell'intera partita della gestione dei rifiuti, di cui l'impianto di Albano è il tassello castellano.
Non dimentichiamo infatti la "strage silenziosa" di Colleferro e Malagrotta, le discariche che aumentano a dismisura, i costi del servizio rifiuti per la cittadinanza sempre più esorbitanti, le Amministrazioni Comunali strangolate da un monopolio assoluto che vuolre impedire qualsiasi scelta seria ed effettiva di riconversione locale del ciclo dei rifiuti.
Qual'è il bandolo di questa aggrovigliata matassa? È molto semplice, in realtà: il settore del trattamento dei rifiuti è una vera e propria montagna d'oro, ed in quanto tale attira gli interessi spietati di quelli che non conoscono altro modo di stare al mondo se non quello di accumulare quattrini e potere a discapito di tutto e tutti. In buona compagnia dei loro sodali che hanno una visione della politica e della società del tutto analoga: potere, potere e ancora potere... e se poi ci sono anche un po' di quattrini sul piatto tanto meglio!
A discapito, si diceva, dei territori e delle genti che li abitano, a dispetto della legalità e della trasparenza dei procedimenti amministrativi (fondamento delle regole e quindi della democrazia), in barba alla salute pubblica, al presente ed al futuro delle condizioni materiali della vita delle persone. L'aria, l'acqua, la terra: i tre concretissimi pilastri in assenza dei quali la vita non è altro che un penoso affannarsi da un disagio all'altro, da un malanno all'altro, da una disperazione all'altra.
Ma, checché ne pensino le loro Augustissime Eccellenze che con una firma su un pezzo di carta credono di poter condannare a morte i Castelli Romani e le loro antichissime genti e comunità la partita è tutt'altro che chiusa!!
C'è in piedi una dura battaglia legale, sempre più donne e uomini dei Castelli Romani aprono gli occhi sulla verità riguardo gli inceneritori/killer e sulle tante alternative più economiche ed ecologiche. Sempre di più si diffonde la partecipazione e la coscienza che i nostri soldi delle nostre tasse possono e debbono essere utilizzati per garantire servizi efficienti, economici e tecnologicamente avanzati e non per ingrassare una manica di lobbisti senza scrupoli ed il codazzo (alla vaccinara) di amichetti, politichetti, partitelli che sono tanto più piccoli quanto più si pensano grandi ed egemoni.
Quello che lor signori non prendono mai in debita considerazione e che, puntualmente, è causa della loro rovinosa rovina è che la verità brucia più di mille inceneritori messi insieme; brucia la loro oscena ipocrisia, la loro sete di potere e soldi, tanto smodata quanto pezzente e miserabile.
E, alla fine, saremo noi a farci una bella risata.
Perchè ancora deve venire il romano che si mette sotto il Popolo dei Castelli Romani.