Linee guida per un Piano Regionale della raccolta differenziata - Bacino dei Colli Albani
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“Esprimiamo la più salda solidarietà e vicinanza a Paolo Vernini, il compagno di Action, aggredito a Roma domenica scorsa da un gruppuscolo di neofascisti mentre era a lavoro a Termini”. È quanto dichiara in una nota Andrea Tupac Mollica, Coordinatore dei Verdi dei Castelli Romani.
“Paolo è uno di noi. - spiega Mollica - Le sue battaglie per il diritto alla casa e per la dignità delle condizioni materiali di vita della gente sono le nostre battaglie. La vergognosa aggressione di cui è stato vittima ferisce e atterrisce tutte e tutti noi”.
“Restiamo allibiti – prosegue il Coordinatore dei Verdi castellani – per la recrudescenza della violenza a sfondo politico che sta attraversando Roma e provincia in questi ultimi tempi. Stride il silenzio pressoché totale della politica di fronte ad accadimenti di questo genere, che si stanno ripetendo con frequenza oramai allarmante. È necessario un intervento forte ed immediato da parte delle istituzioni preposte per individuare gli autori dell’aggressione ed inchiodarli alle loro responsabilità”.
“Tutte le compagne e i compagni Verdi dei Castelli Romani - conclude Mollica - si stringono in un forte abbraccio a Paolo e a tutta la sua famiglia.”
Egregio Presidente Marrazzo,
a seguito dell’incessante rincorrersi di notizie sulla presunta installazione di un impianto per l’incenerimento dei rifiuti sul quadrante sud dei Castelli Romani, sentitamente nel comune di Albano Laziale, vorremmo chiederLe di prendere definitivamente una posizione chiara.
Molti dei sottoscrittori della presente sono stati Suoi elettori; alcuni di noi sono impegnati sul territorio dei Castelli Romani a svolgere attività politica all’interno di formazioni che nel governo della Regione appoggiano la Sua Giunta e che oggi si trovano in grave imbarazzo nel giustificare il Suo operato alla cittadinanza che, alle ultime elezioni, ha scelto Lei come presidente della Regione Lazio.
Siamo assolutamente convinti dell’assurdità del progetto presentato dalla Pontina Ambiente per la realizzazione dell’inceneritore, e riteniamo impensabile che gli interessi privati vengano anteposti alla salute dei cittadini ed alla tutela del territorio.
Albano Laziale vive una situazioni di degrado, dovuto alla presenza, non ulteriormente tollerabile, di una discarica in funzione e per la quale è stata recentemente autorizzata l’apertura di un ulteriore invaso: il settimo. L’incapacità gestionale ed organizzativa della attuale Amministrazione Comunale di Albano, unita alla evidentissima pressione dei poteri economici stanno progressivamente distruggendo un territorio che, invece, ha la sua vera ricchezza nel patrimonio storico, ambientale e culturale.
Senza voler, in questa sede, entrare nel merito del suo Piano dei Rifiuti riteniamo nondimeno assurdo poter anche solo pensare di realizzare un impianto di quella natura su un’area densamente urbanizzata ed abitata e che vive da anni una continua e gravissima emergenza idrica. La presenza di pozzi di emungimento con portate compatibili con quelle descritte nel progetto di Pontina Ambiente, comprometterebbero definitivamente un equilibrio di falda già palesemente in passivo, aumentando ulteriormente le concentrazioni di arsenico, manganese e fluoro nell’acqua.
Le confermiamo che siamo in possesso di tutti i dati scientifici che dimostrano che la tecnologia dell’incenerimento è obsoleta, inquinante e pericolosa per i territori e la cittadinanza residente e che sinora tanta, troppa, disinformazione è stata fatta sull’argomento, anche da parte di cosiddetti “esperti” che, è del tutto evidente, non hanno approfondito a sufficienza l’argomento. Lo ribadiamo: siamo dell’avviso che la scelta strategica di gestire il problema dei rifiuti mediante il ricorso all’incenerimento sia una scelta perdente, legata ad una visione folle del concetto di sviluppo, antieconomica, antiecologica e dannosa per la salute pubblica.
Riteniamo che l’idea di voler ulteriormente aggravare l’area dei Castelli Romani, già ferita dalla presenza degli impianti di Colleferro (cementificio ed inceneritore), dalla Turbogas ad Aprilia, dalla vicinanza ad una Capitale che sempre più spesso tende a scaricare i suoi problemi di metropoli ai confini con le nostre terre, con la realizzazione di un impianto di incenerimento ad Albano Laziale possa spalancare le porte ad un disastro ecologico di enormi proporzioni.
Inoltre, come Lei ha recentemente affermato, ogni area territoriale deve puntare alla autosufficienza per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti. Ora, secondo il Piano Emergenziale da Lei presentato, i Castelli Romani, che producono circa 80.000 tonnellate annua di CDR, già sono più che autosufficienti con l’inceneritore di Colleferro, che dispone di una potenzialità di trattamento di circa 200.000 tonnellate annue. Il nostro territorio, come vede, sta pagando un duro prezzo alla logica dell’incenerimento dei rifiuti: già oggi i Castelli Romani bruciano CDR prodotto altrove. È assolutamente insostenibile che il nostro territorio, qualora venisse realizzato l’impianto di Albano, possa candidarsi a bruciare qualcosa come 500.000 tonnellate annue di rifiuti. Non siamo, non vogliamo essere l’inceneritore del Lazio.
Ed oltre a ciò è di cruciale importanza considerare la vicinanza di questo impianto al nascente Policlinico dei Castelli Romani, che sorgerà ad una distanza di meno di 5 Km dal sito dell’inceneritore: ci chiediamo e Le chiediamo a quale assurda logica di pianificazione territoriale risponda tutto ciò.
Riteniamo che, se si vuole realmente scongiurare il verificarsi di situazioni analoghe a quelle che stanno affliggendo la Regione Campania, i Comuni dei Castelli Romani che non hanno ancora attivato i percorsi di raccolta differenziata, debbano essere fortemente sollecitati a farlo, attraverso l’utilizzo di tutti gli strumenti disponibili, ivi compreso il commissariamento degli stessi, così come previsto dalla vigente legge.
Siamo infine convinti che la norma della nuova Finanziaria Nazionale che ha di fatto sancito l’eliminazione della vergogna dei CIP6 non possa essere aggirata (non lo può consentire Lei, Sig. Presidente) attraverso alchimie giuridiche e “inciuci” con potentati economici e amministratori compiacenti.
Sicuri della Sua cortese e continua disponibilità al dialogo con la cittadinanza residente, disponibilità che non ha mancato di dimostrare in molteplici occasioni, La invitiamo a partecipare alla assemblea pubblica che abbiamo indetto per il giorno 02 febbraio 2008, presso la Sala Consiliare del Comune di Albano, alle ore 16:00.
Primi Firmatari:
Andrea Tupac Mollica, Coordinatore Verdi Castelli Romani
Claudio Fiorani, Consigliere nazionale Verdi per la pace
Fabio Papa, resp. WWF Castelli Romani
Gino Del Ferraro, Greenpeace Castelli Romani
Flavia Orlandi, Greenpeace Castelli Romani
Mario Rapisardi Consigliere comunale Partito Rifondazione Comunista Albano Laziale
Emiliano Viti - Sinistra Critica Castelli/Valle del Sacco
Nabil Cassabgi, Consigliere Comunale Albano, medico di base
Maurizio Fugnanesi Segretario PdCI sez. Severino Spaccatrosi Albano Laziale
Bruno De Angelis Coordinatore circolo Ilaria Alpi Verdi Albano Laziale
Angelo Andolfi Segreteria Comunisti Italiani Albano e Dirigente Territoriale F.P.CGIL
Giancarlo Trombetta, Vice Presidente Parco Regionale Castelli Romani.
Fabrizio Agostinelli, Consigliere Federazione Provinciale Verdi per la Pace
Assemblea Collettivo Centro Sociale 'I po' Marino
Co.Bas Scuola Castelli Romani
Associazione Culturale Terra e Libertà
Antonio Romanelli, Medico
Andrea Galluzzi, Greenpeace Castelli Romani
Paolino Marmo, Capogruppo VERDI Città Futura Ariccia, medico di base
Mauro Toppi consigliere circoscrizionale Pavona
Pino Proietti Sinistra Critica Castelli/Valle del Sacco, forum Ambientalista Valle del Sacco
Lionello Ceniccola, Portavoce VERDI Genzano
Alessandro Ciuffa capo scout AGESCI, R.S.U. CGIL funz. Pubblica
Giulia Haredia Sinistra Critica Castelli/Valle del Sacco
Marcello Scarponi, Coordinamento Verdi Castelli Romani
Giancarlo Salustri segreteria circolo Ilaria Alpi Verdi Albano
Andrea Vanni, Segretario Sez. giovanile VERDI Albano
Mauro Dell'Unto Segretario FGCI Albano Laziale
Roberto Salustri Ecoistituto
Domenico Palermo, impiegato
Leonardo Casale cittadino
Alessandro Bollino Segreteria circolo Ilaria Alpi, Verdi Albano
Roberto Pirani, Esperto in gestione e riduzione di materiali post consumo
Stefano Gallo, Greenpeace Castelli Romani
Antonio La Rovere, pensionato
Alessia Morici, Presidente Ass. Cult. La Foresta di Piume
Angela Caso, cittadino
Barbara Frittella, Presidente Ass. Cult. La Farnia
Claudio Capulli, cittadino
Sara Calicchia, cittadino
Ivan Cerrato, cittadino
Paola Colaiacomo, cittadino
Dante Mollica, cittadino
Alfredo Mollica, cittadino.
Leandro Mollica, cittadino
Stefano Dionisi, cittadino
Carla Centioni, cittadino
Giovanni Mignacca, Verdi Città Futura Ariccia
Stefano Bernardini, Verdi Città Futura Ariccia
Marcello Morrone, Verdi Città Futura Ariccia
Il nostro territorio non ha bisogno di alcun inceneritore.
Non ne ha bisogno la nostra Regione.
Gli inceneritori possono bruciare solo una quota irrisoria del rifiuto, quella dotata di sufficiente potere calorifero, che non è superiore al 15% del totale prodotto.
Ciò vuol dire che, in assenza di adeguti cicli di recupero e riciclo, l'85% dei rifiuti è comunque destinato alla discarica, indipendentemente dal numero di inceneritori presenti!
Gli inceneritori sono un affare redditizio per chi li costruisce e li gestisce, ma non per i cittadini.
I cittadini, infatti, pagani l'immondizia due volte: la prima volta con la tassazione diretta (TIA o TARSU, in quei Comuni che ancora non hanno adottato le disposizioni del Decreto Ronchi), la seconda volta sottoforma di aggravi sulla bolletta elettrica. Questa tassa aggiuntiva (ben 30 miliardi di euro, solo dal 1991 al 2003) finisce nelle tasche dei gestori degli inceneritori sottoforma di contributo pubblico (la delibera/truffa CIP6), che rende assai redditizia un'attività che altrimenti sarebbe svantaggiosa tanto sotto il profilo economico che sotto quello energetico. Basti pensare che la sola energia impiegata per conferire i rifiuti all'inceneritore (carburante per i camion, energia elettrica ecc...) è superiore a quella prodota bruciando i rifiuti!
Gli inceneritori sono impianti obsoleti e pericolosi per i territori e per la popolazione. Un inceneritore, di fatto, serve solo a trasformare rifiuti normali in rifiuti tossici. Non elimina il problema delle discariche ma, anzi, richiede il ricorso a discariche speciali. Un inceneritore produce (dati ufficiali della Corte dei Conti della Repubblica Italiana):
Inoltre, un inceneritore consumerebbe una quantità incredibile di acqua, che preleverebbe dalla nostre falde idriche, già gravemente provate. Basta vedere la tragica situazione del Lago Albano di Castel Gandolfo per rendersene conto!
Tutte queste sostanze vanno ad inquinare l'ambiente e pongono a gravissimo rischio la salute dei residenti in un'area di 40 Km dall'impianto, così come anche recentemente testimoniato dalla tragedia di Terni, dove la magistratura ha posto sotto sequestro l'inceneritore e disposto un'accurata serie di controlli medici per gli operai e la popolazione residente.
Senza contare che a soli 5 Km da questo impianto sorgerà il Policlinico dei Castelli Romani!
MA SIAMO PAZZI???
Andrea Tupac Mollica
Coordinatore VERDI Castelli Romani